Aurelio De Laurentiis è intervenuto in conferenza stampa a Palazzo Petrucci
Oggi il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione dei due ritiri estivi azzurri, insieme a lui Luciano Rizzi presidente APT Valle di Sole, Angelo Caruso sindaco di Castel di Sangro, Maurizio Rossini amministratore delegato marketing Trentino, Andrea Lazzaroni sindaco di Dimaro Folgarida, Maurizio Fugatti presidente della provincia autonoma di Trento e Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo. Segue quanto dichiarato da Aurelio De Laurentiis.
“Ringrazio tutti i presenti. Oggi qui parleremo solo del Trentino e dell’Abruzzo, poi quando si sapranno notizie maggiori sul futuro faremo un’altra conferenza stampa. Ma oggi come oggi purtroppo non posso darvi nessuna notizia perché non c’è nulla di concreto. La notizia che ci sarà un nuovo direttore sportivo che dovrebbe palesarsi al più presto è l’unica cosa certa che vi posso dire. Mia figlia Valentina farà un sopralluogo in Trentino la prossima settimana per visionare le strutture, perché sono attese tantissime presenze come l’anno scorso dopo lo scudetto. Siamo passati da 80mila a 100mila, c’è grande partecipazione in questi ritiri. Come al solito, come ogni anno, a Dimaro ci saranno amichevoli con dilettanti e qualche squadra di serie C, con diversi calciatori ancora fuori dopo le Nazionali. Poi a Castel di Sangro, invece, avremo due o tre amichevoli di livello internazionale. C’è una bellissima novità: il sindaco Caruso mi ha promesso di inaugurare una nuova piscina bellissima”.
Sullo stadio: “Punterò sul Maradona, sempre che il sindaco Manfredi non fa promesse a vuoto. La cosa bella di questo sindaco è che non c’è mai. Prima dell’elezione diceva che voleva farlo anche lui, mi dava una mano. Poi è sparito, è fantastico nella sua tattica sfuggente. Con il Comune di Napoli ho sempre fatto una fatica gigantesca, non sono mai d’accordo con il sindaco. Ad esempio De Luca quando dice una cosa la fa, con i sindaci è diverso”.
Sulla Fifa e l’Uefa: “Abbiamo la Lega che sta andando alla deriva, la Federazione non pervenuta, Sky e Dazn non fanno il bene del calcio perché non lo sanno investire e noi andremo a rimetterci dei soldi. Quindi quando voi venite qui a chiedere chi compreremo rischiamo di entrare in una situazione ristretta come quella del Covid. UEFA e FIFA stanno incasinando tutto, con un numero di partite spropositate, così i campionati perdono importanza. Non deve esserci un movimento comandato da Infantino, Ceferin. Persino la Lega ci va contro”.
Su Tudor: “C’era Tudor che voleva due anni di contratto e non me la sono sentita di prendere lui. Magari potevo iniziare e poi mandarlo a fine anno, ma non sono quel tipo di persona. Quindi è andata così, ma come già detto faremo una rifondazione totale, aprendo un nuovo libro dopo i primi 19 anni”.
Su Italiano e Thiago Motta: “L’anno scorso si diceva di Italiano, Thiago Motta ma perché andare a rompere alla Fiorentina di Commisso o al Bologna per arrivare ad allenatori che magari stavano bene nella loro realtà e non se la sentivano di venire in una realtà che aveva iniziato a dare segnali di crollo già a marzo, dopo quel clamoroso poker incassato dal Milan. Il Napoli è iniziato a crollare a marzo, dopo un gennaio e febbraio fantastici”.
Su Kvaratskheli: “Ha un contratto fino al 2027, io sono serenissimo. Magari sono gli stessi procuratori che iniziano a inciuciare e dirvi cosa scrivere. Ma esistono i contratti e quando sono lunghi non vedo quale sia il problema. Poi se anche qualcuno va via verrà rimpiazzato. Mi ricordo quando presi Cavani che mi volevano ammazzare perché avevo dato via Quagliarella. Dico ai giornalisti di non fare un cattivo servizio altrimenti è ovvio che i tifosi si incattiviscono e iniziano ad avere notizie false. I contratti vanno rispettati”.
Sulla ricostruzione e Garcia: “Stiamo ripartendo con una ricostruzione totale. Esse non possono considerare la temporalità, bisogna investire bene e ci vuole tempo. Non bisogna avere fretta. La scorsa estate non ho fatto proclami, si mettono fattori imponderabili come la sfortuna che viene meno nei momenti importanti. Io lo sapevo che quest’anno non potevamo lottare per lo scudetto, era nell’aria. Dopo una grande annata ci sta anche una più misera che serve per fare il punto. Forse ho sbagliato a mandare via Garcia? Chi lo sa, forse sì o forse no. Però mi prendo tutte le responsabilità di quest’annata. Adesso dovremmo scrivere un nuovo capitolo e lo scriveremo con la stessa attenzione che ha permesso a questa società di essere l’unica sempre in Europa per quattordici anni di fila. Se poi per un anno non dovessimo andarci non sarà mica una tragedia. Ci concentreremo solo sul campionato, respireremo e andremo avanti. Se si lavora con passione si fa sempre la cosa giusta”.
Su Conte: “Conte? Se ne parló a novembre, poi ora siete voi giornalisti ad averlo tirato in causa. Quando presi Sarri dall’Empoli mi trovai le scritte con le mura, a Spalletti il primo anno gli venne rubata la macchina. Stiamo calmi, chi vivrà vedrà, ma non esiste solo un uomo per far tornare il Napoli fortissimo come vogliamo”.
Sullo stadio a Bagnoli: “Nuovo stadio a Bagnoli? Il primo cittadino pensa al 2032, io devo pensare ad essere forte nell’immediatezza. Quindi ho pensato chi me lo facesse fare di andare in un territorio dove si dice 14, 18 mesi per due parcelle. Ci andiamo a mettere in un bordello totale per fare cosa? E se c’è il bradisismo che fa sgombrare tutti dallo stadio, succede il putiferio! Mi sono messo l’anima in pace, ho chiamato i miei architetti e voglio metterci al massimo due anni da quando inizieranno i lavori al vecchio San Paolo, oggi Maradona. Ho dato degli input agli architetti belli chiari. Punterò sul Maradona, sempre che il sindaco Manfredi non fa promesse a vuoto. La cosa bella di questo sindaco è che non c’è mai. Prima dell’elezione diceva che voleva farlo anche lui, mi dava una mano. Poi è sparito, è fantastico nella sua tattica sfuggente. Con il Comune di Napoli ho sempre fatto una fatica gigantesca, non sono mai d’accordo con il sindaco. Ad esempio De Luca quando dice una cosa la fa, con i sindaci è diverso”.
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